Apre a Seattle Amazon Go
Amazon apre oggi, lunedì 22 gennaio, il suo primo negozio Go. Ci sono voluti anni di ricerca e sperimentazione, ma il colosso dell’e-commerce non ha intenzione di deludere le aspettative.
Ci troviamo davanti ad uno store ipertecnologico basato sull’intelligenza artificiale, senza carrelli, senza casse, senza pagamenti sul posto: i clienti entrano, scannerizzano il loro codice cliente Amazon, mettono in una borsa i prodotti desiderati, ed escono passando dai tornelli. Semplice.
Questi passaggi emulano nella realtà ciò che avviene ogni giorno sul sito web o sull’app Amazon: il cliente accede al sito, mette nel carrello ciò che desidera, ed effettua il checkout cliccando su un bottone.
Tutto ciò diventa fisicamente possibile grazie ai sensori e alle telecamere presenti in negozio, nonché ad un complesso algoritmo, che rilevano i movimenti dei clienti, cosa mettono nella borsa, cosa ripongono sullo scaffale. Il prezzo degli oggetti acquistati viene addebitato automaticamente sul conto Amazon quando il cliente attraversa i tornelli all’uscita dal negozio, grazie alla Just Walk Out Technology, che offre un’esperienza d’acquisto veloce, innovativa e senza perdite di tempo.
Lo store offre diversi prodotti prettamente alimentari, dagli smoothies con frutta appena spremuta, passando per i piatti pronti da cucinare e i box ready-to-eat. Sembra che Amazon voglia tenersi lontano dagli stereotipati cibi americani, poco salutari e pieni di zuccheri, seguendo la linea dei supermercati Whole Foods, catena acquistata proprio dal colosso lo scorso giugno.
Nonostante l’alta tecnologia utilizzata, non viene meno la parte umana di un negozio: sono sempre gli addetti in carne ed ossa che sistemano gli scaffali, che forniscono assistenza o che preparano una freschissima insalata nel retro del negozio.
Amazon con questo concept si è spinto oltre i limiti dei computer e del machine learning, riponendo la fiducia su decine di telecamere poste sul soffitto del negozio.
Un passaggio dall’online all’offline, certo, ma senza perdere di vista l’innovazione e la possibilità di sperimentare nuovi modi di fare retail.