Come trarre il massimo dalla vetrina [3 esempi]
Conoscere i punti deboli e i punti di forza della vetrina per sfruttarli a proprio favore.
Per quanto una vetrina vuota possa sembrare una “tela bianca” dove tutto può accadere, non è così.
Ogni vetrina ha caratteristiche strutturali differenti che, se non sfruttate correttamente, possono ostacolare alcune delle più belle idee vetrina a cui si possa pensare.
Succede spesso che su 10 idee che passano per la mente di un visual solo 2 siano realmente realizzabili sulla base della struttura di partenza ed è chiaro che si tratta di un enorme impedimento (alla creatività e alle vendite).
Dunque comprendere le caratteristiche specifiche di ogni vetrina è fondamentale per la buona riuscita di un allestimento.
Analizzare più a fondo i dettagli e le peculiarità dello spazio a disposizione permette di sfruttarli al massimo utilizzando difetti e mancanze a proprio favore, trasformandoli in punti di forza, con il vantaggio di creare allestimenti vincenti e accattivanti per i passanti ma soprattutto evitando alcuni dei principali errori che si è soliti fare durante un allestimento.
Conoscere le principali strutture di una vetrina:
Esistono infinite possibilità e combinazioni che rendono ogni vetrina unica nel suo genere, ma partire dalla base è sempre un buon punto per individuare i vantaggi di ogni struttura vetrina.
Per questo ho deciso di analizzare 3 macro categorie:
Vetrina chiusa
Assomiglia ad una stanza e cattura l’attenzione del pubblico da una sola angolazione: la strada. Permette facilmente un’allestimento scenografico totalmente indipendente, infatti grazie al fondale che chiude lo spazio, lo sguardo resta focalizzato sulla scena proposta, inoltre l’esposizione è direzionata solo verso i passanti. Uno dei principali vantaggi è quello di non doversi preoccupare del retro dell’esposizione poiché laparete di chiusura lo nascondono.
Questa vetrina è molto spesso usata dai department store che hanno l’esigenza di creare vetrine suggestive spesso mixando diversi brands. Alcuni esempi di eccellenza sono Harrods Selfriges e non ultima La Rinascente.
Vetrina aperta
In questo caso invece manca la parete di fondo -a volte mancano anche le pareti laterali- ma può essere trasformata in semi-chiusa all’evenienza grazie a pannelli appesi al soffitto.
Si tratta di un allestimento a “tutto tondo” ovvero la vetrina è visibile su tutti i lati e da diversi punti di osservazione, anche sul retro. Chiaramente l’interno del negozio è visibile dall’esterno, questo si significa che dovrà essere mantenuto ordinato ed attraente e soprattutto in linea con l’allestimento vetrina.
Nessuna Vetrina
Sono sempre più diffusi negozi che non hanno la vetrina, intesa come spazio esclusivo e dedicato, in questi casi le regole base dell’esposizione possono essere utilizzate nello spazio situato immediatamente all’ingresso del negozio, designato a vetrina (aperta e quindi a tutto tondo).
Questa è la struttura tipica per buona parte dei negozi inseriti in centri commerciali – spesso anche senza porta .
In sintesi…
Prima di progettare ed allestire una vetrina, è fondamentale comprenderne le caratteristiche: capire lo spazio a disposizione ma anche tutte le peculiarità che possano facilitare, complicare o limitare in termini di creatività l’allestimento.