La moda eco-chic secondo asap
Tre boutique, Parigi, Milano e Massa. Un progetto che parla di coscienza ambientale, lifestyle e lusso. Abbiamo incontrato Monica Bombardieri, store manager a Milano, per farci raccontare nel dettaglio il progetto asap (as sustainable as possible). La moda incontra la filosofia green, con la volontà chiara di ridurre al minimo l’impatto ambientale della propria produzione e del proprio business, per un futuro sostenibile con stile.
Moda as sustainable as possible, cosa significa?
“Ci chiamiamo as sustainable as possible, proprio perché pur non essendo totalmente ad impatto 0, cerchiamo in ogni caso di ridurre al minimo l’inquinamento e gli sprechi derivanti dalle nostre attività. Per la maglieria sostenibilità significa innanzi tutto recycle della materia prima proveniente da ciò che rimane di produzioni di grandi dimensioni. La selezione avviene solo se la materia prima risponde a determinati standard: il materiale deve essere di alta qualità e naturale al 100%. In questo modo i filati vengono rimessi sul mercato entrando nella nostra produzione, invece di diventare rifiuti. Sempre per i filati proponiamo il Natural Dye Cashmere, colorato al vegetale senza additivi chimici attraverso tecniche più sostenibili di quelle moderne. Simile a questo è il 100% Natural per i filati di Cashmere, lana, Yak o Cammello che non vengono colorati in nessun modo, sempre per ridurre al minimo l’impatto ambientale delle nostre produzioni. Ultimo aspetto in cui si declina la nostra la vocazione sostenibile per i prodotti di moda è quello della pelle conciata al vegetale, sulla base di tecniche tradizionali meno inquinanti di quelle moderne. Inoltre le nostre lavorazioni avvengono in Italia in laboratori che selezioniamo sulla base delle loro competenze artigianali uniche e sulla base delle condizioni di lavoro che offrono al proprio interno, in questo modo cerchiamo di far combaciare un business che vuole essere sustainable con un business socialmente responsabile.”
Quali sono le ultime novità?
“Un nuovo progetto, di cui siamo molto soddisfatti, è quello delle giacche reversibili, prodotte in collaborazione con Lardini. Il prodotto è stato disegnato e ideato da noi, la produzione e la distribuzione rimangono in capo all’azienda marchigiana. Queste giacche incarnano il concetto di sostenibilità in maniera particolare. Materiali naturali. Ma non solo. Infatti occupano pochissimo spazio e sono distribuite all’interno di piccole buste. Il packaging, che comunque serve ad attrarre il cliente verso un’estetica nuova, consente di avere significativi risparmi in termini di logistica e, soprattutto, d’ingombro nel trasporto. Un secondo progetto che stiamo seguendo, ma solo come distributori riguarda, invece, una nuova linea di prodotti per la cura della persona. Tutti prodotti biologici, di cui alcuni addirittura vegani, della casa produttrice Biofficina Toscana. Un progetto che seguiamo da poco ma che ci piace e in cui crediamo molto.”
Avete pensato a qualche iniziativa per ridurre gli sprechi derivanti dalla vostra attività?
“Le nostre collezioni in genere non si esauriscono con la stagionalità che segue il mercato della moda mainstream. Innoviamo nel continuo, ma non cancelliamo la stagione precedente con la nuova. Asap si vuole staccare dal concetto della breve vita utile dei capi prodotti, del capo che dopo una stagione diventa vecchio, inutile. Infatti le nostre collezioni per quanto riguarda la maggior parte dei capi sono continuative.”