Non è tutto prodotto quel che vendi

Una combinazione unica di atmosfera, funzionalità e un look accattivante a supporto della proposta commerciale: ecco i vantaggi dello store design!

Come nasce lo Store Design

Prima degli anni 80 la vetrina “faceva” il negozio: era l’unico strumento attraverso cui veniva comunicata l’offerta commerciale ai clienti.

Dal macellaio alla merceria, l’interno del negozio era più che altro stockaggio: l’esposizione era funzionale per il commerciante in modo che ne potesse fruire facilmente durante il servizio al cliente

Ma cosa è successo dopo?

I negozianti hanno visto la possibilità di traslare il concetto espositivo della vetrina anche all’interno del negozio.
Il vantaggio in questo modo era duplice:

1. differenziare la proposta commerciale
2. trasmettere il messaggio della vetrina a chiunque varcasse la loro porta

Questo ha dato vita a quella che potremmo considerare una forma primitiva di visual merchandising.

L’importanza dello Store Design oggi

Oggi lo store design determina le scelte strategiche più importanti in merito a vetrine, interior design, strutture, arredi, percorsi ed illuminazione. Negli anni ha subito (e continua a subire) un’evoluzione continua proprio perché oggetto di trasformazione da parte di trend di mercato e scelte di immagine delle singole brand. È così che le regole base del visual merchandising si mettono al servizio di una necessità precisa: “vendere un’immagine” in linea con il messaggio voluto dalla singola marca.

Possiamo dire che oggi è impensabile per un architetto sviluppare il progetto di un negozio senza comprendere le richieste e le esigenze espositive dettate dal visual merchandising.

Infatti lo scopo principale della progettazione di un negozio – cioè lo store design – è quello di creare i presupposti per mostrare al meglio l’offerta commerciale, e quindi i prodotti.

Quando lo Store Design conta più del prodotto

L’unicità del negozio stesso, non è più determinata dall’assortimento e dalla varietà di beni – ormai reperibili ovunque, anche online – ma dal suo design studiato per lavorare in armonia con l’ambiente esterno, il target di pubblico e i prodotti.

Per questo è necessario, prima di stravolgere il proprio stile, chiedersi:

– quale risultato si vuole ottenere?
– che impatto avrà sul pubblico (nuovo e fidelizzato)?
– come si integrerà con l’ambiente esterno?

Imparare dalle eccezioni [Selfridges e 10 Corso Como]

Mentre scrivo questo articolo penso ad alcune eccezioni rispetto a ciò che ho appena detto sullo store design, ad esempio Selfridges verso la fine del 2003 ha aperto uno store a Birmingham, in Inghilterra.
La scelta qui è stata totalmente all’opposto della storica location Londinese, infatti la volontà era quella di distinguersi attraverso il design architettonico ed i percorsi interni dello stesso negozio.

In questo caso la struttura non si integra con l’ambiente esterno, ma si distacca a tal punto da diventare un’icona della città.

Una scelta così diversa dal department store di Oxford Street e da tutto il panorama architettonico di Birmingham da non aver nemmeno bisogno di affiggere un’insegna perché chiunque avrebbe riconosciuto l’edificio innovativo, una promessa mantenuta anche al suo interno grazie alla rotazione continua di brand inediti.

Un altro esempio tutto italiano è quello di 10 Corso Como a Milano, una vera rarità nata nel 1990 che attira il mondo del retail da anni.

Nascosto in un cortile che non lascia minimamente immaginare la vastità dello spazio a cui si accede oltre l’ingresso, si passa dal caffè, al negozio, dalla libreria al ristorante e si assapora come ogni elemento interno collabori con gli altri creando un ambiente unico e spettacolare che sottolinea continuamente il valore dei prodotti e dello store stesso.

In sintesi

Migliore è il design di un negozio e maggiore sarà il suo contributo in supporto all’immagine del marchio, al prodotto, all’offerta commerciale e ancora di più alla strategia di vendita.store design